lunedì 25 agosto 2008

Una provocazione...



La debacle Michelin di quest'ultima parte della stagione purtroppo rappresenta un grande, convincente spot a favore della monogomma. Non è però detto che se monogomma fosse questa sarebbe Bridgestone (che già ha la Formula Uno), magari toccherebbe alla Michelin o a qualcun altro. Una scelta che rappresenterebbe anche un sistema per rallentare queste moto senza colpo ferire e risparmiando: basterebbe che il vincitore della gara per la fornitura, fornisse gomme certamente sicure, ma meno performanti e che le sviluppasse poco o nulla da un anno all'altro così che i tempi non si abbasserebbero col ritmo attuale. Senza bisogno di rimpicciolire i canali dei cerchi o cose così.
A parte il fatto che vedere record sbriciolati è bello, anzi fantastico e fa parte della missione delle corse (se no -ad esempio- accorciamo l'asta perché saltano troppo in alto?), a me sorge un dubbio: perché non facciamo anche una bella monosospensione, monofreno, monomoto, monotuta, monocasco, monostivale, monoguanto e ?via!- pure monosponsor con le moto e le gomme sorteggiati alla cieca ad ogni gara.
Così non ci sarebbe proprio più nulla da dire: vincerebbe per forza il migliore, ma sai che due palle? Perché se è vero che questo è il campionato mondiale piloti, è anche vero che vedere l'ingegno di una scuola (di un paese, di una Casa), motori, concezioni, idee diverse è parte integrante delle corse. Di moto, di kart, di auto, di motoscafi, motoslitte o qualsiasi cosa, pure modellini. E regala la sua bella parte di libidine. Che non si può perdere.
Ora le gomme hanno un bel po' meno fascino di tutto il resto,d'accordo però quei piegoni col gomito che tocca per terra, quelle frenate pazzesche e quelle velocità di percorrenza sono figlie di quelle cose rotonde e nere che così tanta importanza hanno assunto negli ultimi due anni.
Che fare allora? Innanzitutto che la Michelin si dia una mossa e poi vedremo. Perché, tra l'altro, i due fenomeni ce li ha la Bridgestone e questo fa una bella differenza. Pensate infatti un po' se Stoner e Rossi corressero con la Michelin dove sarebbero ora: forse non così avanti a tutti, ma sicuramente primi perché, tolti loro due, non è che le altre Bridgestone diano dei mezzi minuti agli avversari, anzi. Quindi la soluzione è una sola, anzi due: o togliamo loro due o troviamo altri piloti al loro livello. Altro che gomme!


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