martedì 26 agosto 2008

...alla conquista dello spogliatoio

Sicuramente Shevchenko è un nome che ha lasciato tanti bei ricordi. Viene da due anni in cui ha giocato poco e il suo morale, ora che sa di tornare al Milan, è davvero a mille. Ma l'ucraino dovrà, prima ancora di far bene in campo, avvicinarsi allo spogliatoio.Dovrà essere il suo primo compito, la sua prima preoccupazione. Dovrà essere lui a riavvicinarsi ai suoi ex compagni e a quelli nuovi. Sheva se n'è andato e ora che torna tutti sono felici, ma non so bene come Sheva si sia concedato dai compagni: di sicuro ora dovrà cercare di ritrovare il feeling.Trovata l'armonia fuori dal campo bisognerà poi trovarla anche dentro.Sette. Ecco tornare un numero caro all'attaccante. Sette era il numero della maglia al Milan, sette sono gli anni che è rimasto in rossonero e sette ora sono gli attaccanti a disposizione di Ancelotti, per soli tre posti.Già con Shevchenko il numero di attacanti diventa sette: Seedorf, Kakà, Ronaldinho, Pato, Borriello, Inzaghi e ora lui, Andriy. Senza, naturalmente contare Paloschi, che credo sia il candidato numero uno a lasciare il club: è giovane, deve fare esperienza e quindi giocare. Un verbo che, con una rosa così folta e importante là davanti, faticherebbe a coniugare. Certo Ancelotti si troverà a dover sacrificare giocatori importanti ma sia lui sia il club sono molto bravi a gestire situazioni difficili e a trovare i giusti equilibri. Non solo: l'allenatore rossonero ha già dimostrato in passato di trovare le alchimie giuste per far rendere tutti al meglio, cambiando ruoli, rimescolando le carte. In ogni caso Ancelotti non sceglierà in base ai nomi: avendo a sua disposizione tutti grandi attaccanti sceglierà di volta in volta chi sta meglio, privilegiando le motivazioni e le condizioni fisiche e non se ti chiami Shevchenko o Borriello.

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